"TUNNEL"
La
parola di oggi è “tunnel”.
tunnel
[tùn-nel]
[tùn-nel]
s.m.
inv.
1 Galleria, traforo: il t. del Monte Bianco
|| Tunnel aerodinamico, in aerodinamica, condotto opportunamente sagomato in cui si provocano correnti d'aria per sperimentare modellini di aerei o altri veicoli
2 fig. Condizione, situazione di disagio, di angoscia, di pericolo da cui è difficile uscire: il t. della droga; il t. della malavita
3 SPORT Nel calcio, azione di destrezza con la quale un giocatore fa passare il pallone tra le gambe dell'avversario: fare un t.
1 Galleria, traforo: il t. del Monte Bianco
|| Tunnel aerodinamico, in aerodinamica, condotto opportunamente sagomato in cui si provocano correnti d'aria per sperimentare modellini di aerei o altri veicoli
2 fig. Condizione, situazione di disagio, di angoscia, di pericolo da cui è difficile uscire: il t. della droga; il t. della malavita
3 SPORT Nel calcio, azione di destrezza con la quale un giocatore fa passare il pallone tra le gambe dell'avversario: fare un t.
Rieccomi
amici dopo queste umidissime vacanze.
La
parola di oggi è tunnel. E' un po' che penso al tunnel. Un amico
all'inizio del mio anno angoscioso mi ha detto: “benvenuta nel
club” e una signora, proprio mentre stavo facendo la chemio, mi ha
detto “beh anche tu sei entrata nel tunnel”.
Ho
pensato tanto a queste due affermazioni che in sostanza dicono la
stessa cosa.
E
con mio grosso disappunto devo dire che sono vere, completamente
vere!
Non
sarò mai più come ero prima. Posso fare il “diavolo a quattro”
ma alla fine è come fossi entrata in un tunnel. Ogni volta che
faccio esami e controlli, anche se si sa che va tutto bene, ho sempre
un'ansia che mi fa tremare. E fisicamente ogni volta che devo fare
una cosa semplice, ad esempio portare una borsa della spesa, stirare,
talvolta guidare, ho sempre il braccio destro che mi ricorda che non
sono come gli altri perchè dopo si fa sentire con rossore e
gonfiore. Per me questa è una grossa grossa delusione e allora penso
“è vero cazzarola, dopo un anno dall'operazione non sono come
prima” e oggi aggiungo che non lo sarò più per sempre. Cosa per
me superabile, questo lo devo chiarire ma che mi lascia un po' di
amaro in bocca. Ora questo è il mio tunnel. Che mi piaccia o no!
Per
rinfrancarmi però ho pensato tanto che anche altre persone “sane”
possono trovarsi comunque in un tunnel. Non solo a livello fisico ma
a livello emozionale e spirituale. Ed ecco la definizione numero due.
Situazioni dalle quali è difficile uscirne. Si perchè i tunnel
possono essere “attraversati” per la paura, per la depressione,
per crisi, oppure per amore, amicizia. Se vogliamo essere sinceri
tutti i giorni ognuno ha il suo “tunnel” da risolvere. E allora
cosa fare? Beh nel mio caso credo di essere arrivata alla fine di un
tunnel lungo degli anni di malessere che però sparendo mi ha fatto
entrare in un'altro diverso. E ci devo stare. Non posso scappare ma
ogni tanto mi ci metto sopra e rido prima di rientrare. E con tutta
onesta devo dire che a volte avrei la possibilità di uscire e
allontanarmi ma preferisco solo guardare fuori perchè per ora non
posso stare sola (vedi accompagnatori come oncologi, radiologi,
dottori, pastiglie).
Ad
alcuni piace stare in un tunnel e proprio non hanno volontà di
uscirne. Contenti loro!
E
allora cosa fare invece se si è in un “tunnel” dell'amore?
Viverlo è basta. Tutto intorno si sistemerà e allora si che quel
tunnel non sarà più buio ma bellissimo, pieno di luce.
E
allora cosa fare se si è in un “tunnel” di depressione e davvero
si crede di non poterne mai uscire? Amarsi, amarsi tantissimo. Io
credevo che questo non si potesse fare e invece si può. Bisogna
“accentrarsi” su se stessi e fregarsene degli altri.
E
allora cosa fare se si è in un “tunnel” di paranoie? Stessa
cosa.
Insomma
esistono una valanga di tunnel. Ecco! Così mi sollevo un po' e
soprattutto:
“HO
FATTO UN PATTO CON LE MIE EMOZIONI, LE LASCIO VIVERE E LORO NON MI
FANNO FUORI”.
Eh
lo so, qualcuno starà pensando che un anno di farmaci pesanti lascia
il segno.....è così!
Tutto
questo secondo me. Frensi

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