Parola di oggi "cassonetto"
La
parola di oggi è “cassonetto”.
cassonetto
[cas-so-nét-to]
[cas-so-nét-to]
s.m.
1 Dim. di “cassóne”
2 Vano di forma quadrangolare, chiuso su tutti i lati: il c. della tapparella
3 Ampio recipiente munito di coperchio, per il deposito e la raccolta dei rifiuti urbani
1 Dim. di “cassóne”
2 Vano di forma quadrangolare, chiuso su tutti i lati: il c. della tapparella
3 Ampio recipiente munito di coperchio, per il deposito e la raccolta dei rifiuti urbani
Era
il 2002. Faceva un gran caldo quel giorno. Parto da casa con la mia
Eleonora che aveva sei mesi. Ai tempi abitavo in Via Girelli. La
percorro tutta e alla fine della strada c'è un cassonetto dello
sporco, di quelli argentati, raccolta indifferenziata.
Mi
fermo, metto il freno a mano, prendo la borsa dello sporco. Scendo
dalla macchina (panda 750 colore rosso!) aziono il pedale del
cassonetto, lo apro e con una gran forza lancio il sacchetto della
spazzatura.
Mentre
lo guardo volare intravedo vicino la chiave della mia macchina!!!!!!
Sento
un tonfo, il sacchetto è arrivato a destinazione e quasi
contemporaneamente sento un altro minuscolo “tonficino”, quello
della chiave.
Velocemente
lascio andare il pedale del cassonetto che si richiude, indietreggio
di due passi e fisso immobile quella scatola argentata. Per cinque
interminabili secondi intorno a me il nulla, solo un enorme punto di
domanda sulla mia testa: “ora cosa faccio?”.
Realizzato
quanto successo, ritorno alla realtà e comincio a urlare: “Ele,
Ele calma calma che la mamma risolve tutto, sono qui, oddio oddio
cosaaaaaaa faccioooo ora, come facciooooo, o mamma, o cazzarolaaaa
cosaaaa faccioooo!!!!!”.
Lei
mi guarda e ride. Come può capire? Ha solo sei mesi, lei pensa che
io voglio farla ridere, invece sono entrata nel panico più totale.
Per
prima cosa apro tutta la macchina. Fa troppo caldo! Ci manca solo un
attacco di calore alla bambina!
Seconda
cosa mi riavvicino piano al cassonetto, lo apro e vedo nell'angolo il
mio sacchetto e la mia chiave. Li solitari. Il cassonetto è
completamente vuoto. Forse questa è una fortuna e allora devo
escogitare qualche cosa per tirare fuori di li quella chiave
“maledetta”, che avevo il vizio di tenere infilata come un anello
ogni volta che scendevo dalla macchina.
Fa
caldo e io sudo, sudo e ho il cuore che batte all'impazzata.
Cellulare
non l'avevo! Dovevo lasciare li la macchina e incamminarmi a piedi
verso casa ma sotto il sole di mezzogiorno forse non era il caso.
Case vicino non ce ne erano per un aiuto.
Passa
un furgone bianco e mi dico “ah finalmente un aiuto”, lo fermo e
spiego al ragazzo cosa mi è successo. Questo non spiaccica una
parola, risale sul furgone e se ne va. E io rimango li inebedita e
comincio un rosario di insulti inverosimile, non da me.
Ok
ora basta dovevo risolvere la situazione.
Guardo
cosa ho nella macchina. Due ombrelli.
Va
bene!!! Utilizzo questi cavolo di ombrelli e ce la farò. Con uno
blocco il cassonetto in modo da tenerlo aperto e con l'altro a fatica
comincio a “piantonare” la chiave sulla parete e la faccio
strisciare. Ero con il corpo per metà nel cassonetto e non so cosa
abbiano pensato le persone che passavano con la macchina quasi
accanto a me. Fatto sta che nessuno si è fermato.
Dopo
otto tentativi ce l'ho fatta. Tremante e completamente sudata avevo
di nuovo in mano la mia chiave e potevo ripartire e urlavo “Ele Ele
visto la mamma ce l'ha fatta....cavoli ce l'ho fatta alla faccia di
quel cretino con il furgone bianco....visto visto???? Ele Ele te l'ho
detto la mamma risolve tutto” mentre le davo mille baci e lei
accaldata rideva.
Dopo
questa avventura mi sono sempre avvicinata ai cassonetti con fare
“sospetto”, piano piano ma soprattutto con in mano solo il
sacchetto da buttare per non provare di nuovo quell'agitazione di
panico totale che a pensarci ora mi fa ridere ma al momento quasi mi
scoppia il cuore.
Era
il 2002. Avevo addosso dieci kili di meno, ero bella abbronzata con i
colpi di sole ero felice e non mi mancava nulla, rispetto a ora che
se mi guardo come sono conciata mi vengono i brividi. Si perchè sono
conciata male, siamo obiettivi! ma sicuramente oggi sto meglio molto
meglio, non ho più quelle paure, ansie, stress, paranoie inutili e
il “correre correre” dei tempi...in fondo non era successo nulla
di grave ed era inutile tutta quella agitazione. Oggi fisicamente non
ci sono ma ci sono in un altro senso: sto rinascendo.
Ma
a voi è mai capitato? Mi consolerebbe un po'.
Tutto
questo è successo a me. Frensi.

Commenti
Posta un commento